David Zonta – Torino –
“Non bisogna mai ascoltare i fiori. Basta guardarli e respirarli. Il mio, profumava il mio pianeta, ma non sapevo rallegrarmene”. E’ con questa citazione tratta da “Il Piccolo Principe” che voglio inaugurare questo nuovo spazio di approfondimento, passione e cura dell’incredibile mondo della natura, delle piante, dei fiori e della loro storia.
Perché “il Piccolo Principe” e la sua citazione? Perché si, perché è l’ora di imparare a saper guardare, a cogliere, ad entusiasmarci e a regalarci l’opportunità di prenderci cura di noi, attraverso le piante e i loro fiori. Già, perché i fiori e le piante che abbiamo in casa, sul terrazzo o in giardino, spesso sono un impegno che ci toglie del tempo, e di tempo ne abbiamo poco, e abbiamo sempre qualcosa di più importante da fare, perché tutto corre, tutto deve andare più veloce. La sveglia del mattino, il lavoro, la pausa pranzo e poi ancora il lavoro, e mettiamoci la palestra e la spesa, i figli che reclamano un cucciolo di cane, di gatto, di struzzo, e…Basta! Fermiamoci un attimo e prendiamoci del tempo per noi.
Mi chiamo David Zonta e sono un Floral Designer, o sono “solo un vecchio fiorista”, come direbbe la Cariatide nella serie TV ormai lontana del gruppo T.N.T., non importa. Ciò che importa è che sono qui a raccontarvi un po’ del mio mondo, a raccontarvi storie di piante e fiori, di tendenze, e di tutto ciò che vi gira intorno, sperando possano piacervi ed esservi utili. Sperando, soprattutto, di appassionarvi. Come è successo a me quando, ancora ragazzino, mio padre mi interrogava sui nomi delle piante e mi incalzava dicendo “guarda meglio”. Ecco, guarda meglio e dimmi che cosa vedi. È proprio quello che amo fare, in un dialogo aperto con l’altro, un dialogo in cui quello che so e metto a disposizione si trasforma nell’incontro e si fa strumento per lo sguardo altrui.
Ricordo, tempo fa, di una donna a cui regalai dei giacinti blu, un mazzo semplice, gli uni accanto agli altri legati da uno spago. Il profumo che diffondevano la colpì. Chiuse gli occhi e godendosi quella fragranza mi chiese: parlami dei giacinti. Le parlai della forza che li fa esplodere dal bulbo, portandoli verso l’alto, fiorendo poco alla volta fino a creare uno scettro profumato e dal colore intenso, del profumo, che dura a lungo anche quando incominciano a sfiorire…mi interruppe parlandomi di Giacinto, amato dal dio Apollo e da questi ucciso accidentalmente mentre giocavano al lancio del disco, e di come lo stesso dio Apollo volle ricordare e far risorgere la bellezza dell’amico perduto facendo nascere un nuovo fiore e chiamandolo con il suo nome.
Il giacinto, dunque, come simbolo della bellezza che ha la forza di sopravvivere e trovare nuova forma e, in questo racconto, anche come punto d’incontro degli sguardi.Regalatevi allora la possibilità di respirarli e meravigliarvi della loro durata. Li potete trovare recisi, in bulbo da interrare o in vaso, pronti a fiorire. La forza di un bulbo che nasce, fiorisce, stupisce, emoziona, appassisce e poi rinasce, ricresce e rifiorisce non è affatto poca cosa, e voi sarete gli artefici e potrete rallegrarvi ed essere grati di aver avuto questa opportunità.
“E’ il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante”, si legge ancora nel Piccolo Principe. Questa è la sottile differenza tra il vedere e il sentire, che potrà farvi cambiare l’approccio divenendo dipendenza, quindi, un legame.