Pochi giorni a Sanremo. Mancano una manciata di giorni al via della kermesse musicale più amata dagli italiani, o almeno dalla stragrande maggioranza. Perché, nonostante tutte le critiche, Il Festival della canzone italiana rimane sempre il protagonista assoluto di inizio anno.
Artisti vari che si misurano a suon di acuti, accordi e ritornelli, con il sogno di arrivare lassù sulla vetta, in quello che può essere un trampolino di lancio per alcuni, la consacrazione per altri, o il premio alla carriera per i più “agèe”. Una settimana di dibattiti e processi al conduttore, ai partecipanti e ai vincitori.
Ma oltre alla canzone, dietro al Festival, c’è un altro mondo in fermento, un mondo che va dai costumi al palcoscenico, dal trucco al parrucco, dal conduttore agli ospiti…e i fiori? Voglio dire, siamo a Sanremo, nella riviera dei fiori, e non vogliamo parlarne? Effettivamente, guardando il palco dell’Ariston, di fiori se ne vedono ben pochi, anzi diciamoci pure che non se ne vedono proprio. Sono anni ormai che i fiori sono spariti dalla scenografia. Vai a capire se per problemi di intese tra comune e mercato dei fiori, di sponsor o di altro, tant’è che gli unici fiori rimasti protagonisti del Festival sono i fiori presenti nei bouquet donati agli ospiti e alle cantanti in gara, e del bouquet, quindi, voglio parlarvi.
Il bouquet, letteralmente tradotto dal francese, è il mazzo di fiori, e ce ne sono per tutti i gusti: il mazzo formale che è quello a gambi corti, tondo e compatto; quello a gambo lungo, con i fiori in tutta la loro lunghezza; il mazzo stilizzato, nel quale gli spazi vuoti e la scelta di pochi e lineari fiori è fondamentale; oppure il mazzo cascante, nel quale, lo dice la parola stessa, i fiori e i rami verdi pendono verso il basso, con leggerezza; e poi ancora, i mazzi su struttura, dove la struttura di appoggio, creata artigianalmente con intrecci di legni, ad esempio, è la base per i fiori ed acquisisce visivamente la loro stessa importanza.
I Bouquet possono essere monocromatici o in armonia di colori, si può utilizzare una sola tipologia di fiore oppure comporli utilizzando fiori diversi e possono accompagnare momenti di vita, di ringraziamento, un gesto di riconoscenza, una laurea, il compleanno, la sposa, il bouquet di fiori è un’emozione da trasmettere tramite l’interpretazione floreale di un pensiero. Piccolo esempio di interpretazione: qualche anno fa, proprio ad un concorso floreale per i bouquet del Festival di Sanremo, dovetti interpretare con i fiori Patty Pravo, Elio e le Storie Tese e Nilla Pizzi. Feci un mazzo a scettro con calle e strelitzie per Patty Pravo, un bouquet esplosivo con accostamenti di fiori improbabili per Elio e le Storie Tese, e per Nilla Pizzi composi un romantico bouquet di roselline e bacche di rosa canina, tutto rigorosamente rosso.
Qualche suggerimento? Un abbraccio caldo e affettuoso o un bacio d’amore lo trovo custodito in un bouquet tondo dai fiori morbidi e in nuance di colori. Un messaggio d’amicizia invece lo sento in un bouquet “frizzante”, con fiori e foglie che escono dalla forma compatta e lo fanno esplodere. Il bouquet su struttura potrei regalarlo ad una persona appassionata di design, un architetto ad esempio. Per una stilista o un grafico, infine, creerei un mazzo dalle linee essenziali e stilizzate. Date sfogo alla vostra fantasia, soffermandovi a pensare qual è la vostra intenzione floreale e a chi la volete rivolgere e, ne sono certo, troverete il bouquet giusto per ogni occasione.