David Zonta, Torino
Lunedì scorso, ore 11, ex fabbrica FIAT Lingotto. Ad accogliermi una delle due rampe elicoidali, una meraviglia architettonica di puro cemento e pochi fronzoli, che conduce, piano dopo piano, al tetto dell’edificio dove si trova la celebre pista di prova.
Mi trovavo lì per assistere alla presentazione di 6 progetti di rigenerazione urbana per l’area verde del giardino pubblico ‘Filippo Piredda’ di Borgo San Paolo, a Torino.
Si trattava della fase finale del workshop ‘Fuoriporta’ organizzato da MinD – Mad in Design, con l’aiuto di vari contributi e patrocini, e che ha coinvolto dal 7 all’11 Marzo, ben 80 persone provenienti da tutta Italia, tra studenti universitari, designer, architetti, personale socio sanitario e utenti seguiti dai servizi di salute mentale, che si sono cimentate alla realizzazione di progetti di riqualificazione dell’area verde.
Attorno al giardino gravitano abitazioni private, attività commerciali e due strutture residenziali psichiatriche, e per questo si è voluto dare un nuovo volto ad un’area verde della città all’insegna di un abitare inclusivo inteso come un nuovo modello di inclusione sociale.
Ho assistito alla presentazione di 6 progetti intensi ed emozionanti. Tutti i componenti dei vari gruppi raccontavano con voce emozionata la loro idea di progetto, e il come, e il perché fossero arrivati a tale soluzione. Il verde era protagonista ma non unico. I veri protagonisti erano questi ragazzi che, come si vedeva nei video di presentazione, si prodigavano ad abbellire lo spazio verde, creando murales di carta da far dipingere ai bambini, o inventandosi sedute prendisole collettive e molto altro ancora, richiamando l’attenzione di chi quel giardino ce l’ha sotto agli occhi tutti i giorni e lo vorrebbe vivere meglio e di più.
La produzione di auto, allo stabilimento del Lingotto, iniziava al piano terra e avanzava in sequenza, attraverso i piani superiori. Le vetture, salendo, si avvicinavano alla forma definitiva fino a quando erano pronte per affrontare i test di prova sulla pista parabolica sul tetto della fabbrica e della città. Erano pronte a prendere il volo.
Sono felice di aver assistito alla nascita di sei grandi progetti proprio lì, in quella che era definita la fabbrica dei sogni. Lunedì hanno vinto tutti, hanno vinto le idee, la volontà e l’entusiasmo. Ha vinto il concetto di spazi verdi comuni da vivere, tutti insieme.