David Zonta, Torino
Percorrere un sentiero in un bosco nel quale gli anemoni hanno deciso di mettere dimora è un incanto che difficilmente si scorda. Non manca molto e non vedo l’ora di andare a scovarla nei boschi questa piccola erbacea perenne.
E’ tra le prime ad annunciare la primavera, anche se spesso viene dimenticata a favore delle più conosciute viole, primule e margheritine. Il suo fiore, però, li supera per eleganza e si colloca con merito sul podio della bellezza dei fiori di bosco, insieme ai mughetti e ai bucaneve, assolutamente inarrivabili per bellezza e profumo.
L’anemone dei boschi (Anemone nemorosa), appartiene alla famiglia delle ranuncolacee ed è una pianta adatta al giardino ombroso e un po’ selvaggio. Produce fiori dalle candide corolle bianche a cinque-sei petali che illuminano come fossero piccole stelle, il buio sottobosco. Sono fiori discreti, che amano i terreni freschi e si diffondono facilmente nei boschi, loro habitat naturale, che in primavera è luogo luminoso pur senza essere troppo esposto, e formano folti tappeti fioriti.
Viene chiamata ‘fiore del vento’, per via delle fragili corolle che si agitano al minimo soffio di vento e anche grazie ad una leggenda che narra di come Anemone, bellissima ninfa alla corte di Flora (dea della vegetazione e dei fiori), avesse fatto innamorare sia Zefiro, vento primaverile, che Borea, il vento freddo di tramontana. La competizione tra i due pretendenti scatenò l’ira della stessa Flora che, ingelosita, decise di trasformare Anemone in bellissimo fiore, legandola così ai suoi spasimanti per sempre.
E’ un fiore così bello che incontrarlo è un privilegio, e se lo si scorgerà al calare del giorno o ai primi sentori di pioggia lo si potrà ammirare in uno strano movimento. L’anemone inclinerà infatti il capo verso terra, mentre i petali esterni si avvicineranno a protezione di stami e pistilli, utili alla propagazione della specie. Quasi come fosse un inchino, un gesto di riconoscenza nei confronti dei due venti così tanto balordamente innamorati da continuare a rincorrersi senza tregua nei boschi, tra gli alberi, e soffiare il loro vento.
E d’ora in avanti, quando attraversando un bosco ci capiterà di incontrarla e di vederla danzare al soffio del vento, potremo sorridere pensando alla leggenda dell’anemone, il fiore accarezzato dal vento che annuncia il risveglio della primavera.