David Zonta – Torino –
I primi esemplari di questo fiore giunsero in Europa nel 1500 dall’Asia Minore. Ne esistono circa 300 specie differenti, alcune perenni e altre annuali, alcune simili ad alberi, altre invece ad arbusti ed erbacee. L’Ibisco, Hibiscus il suo nome botanico, appartiene alla famiglia delle malvaceae ed è originario, come detto, delle zone tropicali asiatiche e delle isole del Pacifico.
Ibisco fiore estivo, che ti conduce dritto al mare, al sole che scotta. Ricordo di una pianta di Ibisco alta almeno tre piani, tronco grigio e increspato, nodoso e con il dorso adagiato al muro di una casa. Mi trovavo sull’isola di Lampedusa, dove il sole è più grande che in qualsiasi altro posto. Poche foglie rispetto ai fiori, ma lucide e in contrasto con l’opacità del tronco. E poi i fiori, rossi e grandi come imbuti, tanti e ovunque. Molti ancora chiusi e pronti a schiudersi, pensavo, ignaro dello spettacolo che di lì a poco avrei assistito.
In principio si manifesta il bocciolo, fasciato dal suo mantello di carta crespa e del quale si intravede il rosso colore, ritto all’insù per attirare l’attenzione della platea… silenzio, per favore. Poi si apre il sipario e lentamente schiude il mantello stropicciato trasformandolo in un grande fiore dai cinque petali d’un rosso accecante. Scrosci d’applausi impazziti in platea, al manifestarsi di tale meraviglia arricchita da un pistillo talmente pronunciato che pare una fontana gialla zampillante, che a guardarlo bene, pare davvero zampillare.
Uno spettacolo vedere i grandi petali inarcare la schiena in un inchino da contorsionista circense, per poi lentamente risalire verso l’alto e riunirsi, tutti e cinque, in un unico grande abbraccio identico a quello di partenza, per poi, infine, lasciarsi cadere a terra.
Tutti in piedi a spellarsi le mani in platea e in galleria, standing ovation per questa performance così intensa e fugace, che si ripete ad ogni fiore, ogni giorno da maggio a ottobre. Siamo nel grande teatro della meraviglia floreale, ingresso libero a chiunque abbia voglia di emozionarsi e vedere un fiore che in soli due giorni, da bocciolo si schiude per fiorire e poi ritorna ad essere bocciolo per poter appassire.
Quanta bellezza e quanta dignità. Grazie Ibisco per essere così come sei e per avermi mostrato, tramite il tuo fiorir veloce, che non è importante per quanto tempo fiorisci, ma come fiorisci, e in che modo lo fai.