9 Novembre 2018
Il suo nome in greco significa “fiore d’oro”. Nei paesi anglosassoni è ancora oggi simbolo di gioia e vitalità, ed in Inghilterra è uno dei fiori ideali da regalare per celebrare le nascite.
Negli Stati Uniti, invece, simboleggia le feste e le riunioni famigliari, mentre in tutti i paesi orientali è simbolo di vita e felicità. In Cina e Corea, ad esempio è considerato il fiore delle spose. In Giappone è il fiore simbolo della pace, ed è rappresentato e ribadito dalla scelta di inserirlo nel francobollo commemorativo da 2 Yen, emesso in ricordo della firma del trattato di pace che mise fine alla guerra del Pacifico. E’ il fiore simbolo dell’Impero del Sol Levante, tanto che il disegno stilizzato di questo fiore è lo stemma della famiglia imperiale giapponese.
In Italia, invece, è conosciuto come il fiore dei morti, e lo si acquista per riempirci i cimiteri a Ognissanti.
Nel resto del mondo è probabilmente il fiore che più di tutti racchiude in sé i più nobili pensieri, e in Italia, solo per il fatto che fiorisce spontaneamente in questo periodo, viene da sempre associato al campo santo e a niente d’altro. Che peccato!
Il Crisantemo è un fiore bellissimo, che dura a lungo e che necessita di poche cure. Ce ne sono un’infinità di tipologie e ci si può sbizzarrire a comporli tra loro. Tondi, piatti, a pon pon, piccoli o grandi, e in tantissime variazioni cromatiche: dal bianco puro al bronzo, al giallo intenso, e poi rosa, verde acido, rosso, viola, a voi la scelta. In vaso, i fiori possono durare fino a otto settimane, e da recisi, a fine della fioritura, li si può sfruttare ancora tagliando solo il fiore e facendolo galleggiare in una ciotola d’acqua, che con due candele galleggianti, diventa un centrotavola che è una bellezza!
Quindi, qui lo dico e non lo nego, io sto con i Crisantemi e domani andrò a comprarne qualcuno, spezzerò i gambi con le mani per farli bere meglio, e li metterò in un vaso colmo d’acqua. E guardandoli penserò alla gioia, alla vitalità, alla pace e alla rinascita che questi fiori custodiscono simbolicamente nei loro mille petali. Che in Giappone Crisantemo si dice Kiku, ed è un nome femminile di persona largamente diffuso, e i petali vengono usati per fare il tè, e con i gambi si cucinano pietanze nel wok.
Ma tu guarda quanta roba in un solo fiore! E noi che li usiamo solo tre giorni all’anno, al cimitero. Vi pare giusto?