David Zonta, Torino
L’etimologia della parola Primavera è formata da due termini, “prima”, dal latino “primus”, e “vera”, derivato della radice sanscrita Vas, che significa “ardere”, “splendere”.
Primavera è il termine che indica l’inizio di un periodo caratterizzato dallo splendore e dall’esuberanza della natura, è la stagione del risveglio dal letargo invernale. Le piante fioriscono e gli animali impazziscono di gioia, è la stagione dei colori accesi, del ronzio delle api, dei glicini in fiore. E’ la stagione nella quale tutti noi ritroviamo un’energia assopita e il piacere di uscire di casa e di camminare in un prato per sentirne i profumi e ammirarne i colori.
Questa Primavera, però, è assai diversa da tutte le altre. E’ talmente diversa da sembrare capovolta, facendo pensare che forse sia semplicemente ritornata al punto d’origine, quello in cui tutto ebbe inizio. Mi riferisco a quando l’essere umano rispettava ciò che la natura gli metteva a disposizione ed interagiva con essa delicatamente e in punta di piedi. Ecco, questa Primavera 2020, mi riporta a quel pensiero primordiale. Il pensiero di una Primavera che vede la natura libera di festeggiarsi, e noi, da casa, con solamente la possibilità di immaginarla e al limite di sbirciarla dalla finestra.
Questa è la nostra prima Primavera che ci vede esclusi. Una Primavera “Sold out” per noi umani, un tutto esaurito senza possibilità di ingresso che, in questi giorni, vede il verde cittadino e gli animali che lo abitano, conquistarsi gli spazi. Aiuole debordanti di fiori, prati incolti, alberi vestiti a festa, api ronzanti che flirtano con i fiori, e ancora, scoiattoli, anatre, addirittura si sono visti i tassi circolare indisturbati per le vie della città.
Si tratta del magico momento della fioritura delle piante da frutto. Il mandorlo è il primo a regalarci i suoi fiori bianchi, che compaiono già a febbraio. L’albicocco, dai fiori anch’essi bianchi e profumati, fiorisce poco dopo, seguito dal pesco, facilmente riconoscibile per via della sua chioma rosa. Poi tocca al susino e al melo, che fioriscono verso aprile-maggio, e al ciliegio, che si gioca fiori e foglie in un sol colpo.
E’ l’ora della fioritura dei bulbi, ed è un vero festival di colori grazie a narcisi, iris, tulipani e crocus. Fioriscono le primule, le viole e i ciclamini selvatici e si vedono le spettacolari fioriture delle acidofile esplodere di colori, come le azalee e i maestosi rododendri, mentre le signore camellie preparano migliaia di boccioli pronti a schiudersi a breve.
I gialli fiori di forsithia hanno aperto la stagione, mentre gli spettacolari glicini stanno per stordirci di bellezza e profumo, e gli alberi come i faggi, gli aceri, le betulle e i gingko biloba si sono rifatti il look, rivestendosi di verde per la grande festa di Primavera.
Non disperiamoci, arriverà presto il momento in cui potremo nuovamente uscire per vivere ed ammirare questa importantissima meraviglia con una nuova, si spera, consapevolezza. Meraviglia a cui noi apparteniamo, e che invece troppo spesso abbiamo pensato che ci appartenesse. Questo è il momento in cui ognuno di noi, nel proprio piccolo può pensare di modificare qualche atteggiamento rivolto non più a sfruttare l’ambiente, bensì, finalmente, a prendersene cura.
Si può fare, di fatto in questo mese lo stiamo già facendo, e sarebbe sufficiente tenerlo bene a mente anche quando tutto questo sarà finito. Per ora, brindiamo alla natura e a quest’aria che così pulita non l’abbiamo mai respirata, brindiamo alla flora e alla fauna, che per una volta, e senza umani tra i piedi, si possano divertire come pazzi, se lo sono meritati e in fondo, è giusto che sia così.