David Zonta, Torino
Il cielo è grigio pesante, gonfio di neve. Le foglie secche e ghiacciate croccano sotto le scarpe e tutto intorno c’è solo il silenzio.
Il bosco d’inverno è qualcosa di speciale, mi riporta a una scena teatrale, dismessa e abbandonata, nella quale scheletri di legno e qualche cespuglio di verde pungitopo, sono tutto ciò che rimane di una quinta scenografica rigogliosa e pulsante, ormai lontano ricordo della stagione estiva.
Tutto tace, l’aria è gelida che la senti passare per bene dalle narici. Il passo incerto disegna orme scure sul suolo bianco di brina, come sassolini di Pollicino per ritrovare la strada del ritorno. Ma ad un tratto qualcosa mi rapisce, ed è qualcosa di speciale: un invisibile ma chiaro segnale di vita, un preludio alla primavera portato da una fragranza intensa, dolce, con una nota aromatica. Rapito, l’olfatto mi conduce ad un arbusto apparentemente nudo, con rami sottili allungati verso il cielo.
Solo avvicinandosi i piccoli fiori risultano chiaramente visibili: sono tinti di un giallo inaspettato e hanno una macchia porpora al centro. Sembrano tanti campanelli di cera, e il profumo che emanano è inebriante. Sono i fiori del Calicanto. Sono i fiori di un arbusto che risveglia e sollecita il senso dell’olfatto in queste gelide mattine invernali.
Il Chimomanthus Praecox, sinonimo di Calycanthus praecox e Calycanthus fragrans, deve il suo nome ai termini cheimon e anthos che in greco antico significano rispettivamente inverno e fiore, e praecox, dal latino precoce, che fa riferimento alla precocità dei suoi fiori che sbocciano in pieno inverno.
Una curiosità: questa sua fioritura inattesa è legata alla leggenda di un pettirosso che, scacciato da altri alberi, trovò rifugio solo fra i rami del calicanto: Dio volle ricompensare questa gentilezza facendo cadere sui rami di questa pianta una pioggia di stelle splendenti e molto profumate. Ecco perché l’omaggio di un rametto di calicanto è espressione di affettuosa protezione nei confronti di chi lo riceve.
Lasciatevi prendere per il naso dunque, da questo strepitoso arbusto che prospera in estate e fiorisce in inverno e, se non avete la fortuna di avere uno spazio esterno dove potere farlo crescere, provate l’esperienza di reciderne un ramo, fiorito da poco, e di metterlo in un vaso con acqua fresca: vi inonderà la casa di profumo e forse, anche di simpatici pettirossi.